Massimo Guastella, “Forme tridimensionali”, dal "Quotidiano”, 6 marzo 1995

“(...) L'ormai storicizzato diritto-dovere della sperimentazione artistica induce, inoltre, il Sebaste alla realizzazione di forme tridimensionali in cartapesta che occupano uno spazio extrapittorico, una soluzione adottata nelle installazioni delle minime pittosculture.
(…) Opere interessanti nel procedimento tecnico: un riuso della tradizionale cartapesta per plasmare amebe liberate nel vuoto. “Cime profumate” e “Palpito inconsueto” (1994) sono strutture semplici ideate per levitare, dilatando le superfici che, di fatto, si svolgono verso direzioni imprevedibili. Risalta l’utilizzo di una ricca gamma cromatica, dove i colori si accostano per campi stratificati, per aggiunta di materia pastosa”.