Mario Trufelli “I Sassi in Germania”, da Primissima – Rassegna culturale ed ar-tistica di RAI UNO, 1991
Una città del passato dove l’uomo e la natura hanno vissuto in simbiosi tra po-vertà e solitudine, un mondo dove colori e forme sono dominati dalla pietra che raccoglie la continuità dei miti e delle culture, un paesaggio che ha conquistato e commosso soprattutto i poeti e gli artisti. Matera, con i suoi Sassi ha trovato un’altra singolare interpretazione nella mano esercitata di un artista solare e immaginifico, Salvatore Sebaste, che ha compiuto in questi suoi quadri, dove c’è tutto un brulicare di tensioni vitali, una fantastica risalita alle sorgenti recupe-rando un gesto e un segno primitivi, le preistoriche incisioni rupestri, la magia dei riti arcaici.
“La mia ispirazione proviene da studi che ho condotto prima sui grafismi infantili a livello di Scuola Materna ed Elementare e poi dallo studio attento delle chiese rupestri di Matera, di questa Matera che è una delle città più antiche del mondo, che risale al Paleolitico, quando l’uomo si serviva appunto di elementi grafici che poi diventavano magici e religiosi”.
“Omaggio a Matera” s’intitolano, infatti, le personali di Salvatore Sebaste che l’associazione italo-tedesca per gli scambi culturali ha allestito a Düsseldorf e ad Amburgo con l’imprimatur della critica italiana più qualificata da Segato a De Grada, da Bertacchini a Cavallari.
Pur partendo da un preciso riferimento alle immagini reali del mondo, in queste ultime opere, Salvatore Sebaste ha donato al suo temperamento d’artista, parti-to dalla chiarità mediterranea, il gusto, la gioia dell’invenzione. Non vi sono figu-re umane, in questi quadri, ma vi è la sublimazione di tutto ciò che ha la vita.
Il pittore ha dipinto quasi d’impulso, con l’emozionalità gestuale, tipica della sua terra lucana.